La Futuratletica diventa “grande”

La Futuratletica diventa “grande”

Claudio Lorusso in versione speakerLa giovane società altamurana approda nelle categorie assolute

Nata poco più di un anno fa da una costola di un’altra importante società altamurana, la Futuratletica Altamura si è, da subito, imposta all’attenzione degli addetti ai lavori come squadra di riferimento per l’atletica giovanile. Tanti i successi conquistati dagli atleti “futurini”, tra i quali, ultimi in ordine cronologico, il primo posto nella classifica combinata maschile dell’11° Trofeo Puglia di Marcia e la piazza d’onore in quella femminile.<br />Oggi, in compagnia di Claudio Lorusso, direttore tecnico e presidente della Futuratletica, cercheremo di tracciare un bilancio della stagione passata, con uno sguardo anche al futuro e alla nuova stagione che sta per iniziare.
Signor Lorusso, ben tornato sulle pagine di Altamurasport.it.
“Grazie per l’invito. È sempre un piacere parlare con voi”.
Prima di tracciare un bilancio sul vostro primo anno di attività, facciamo un piccolo salto nel passato e precisamente al 25 novembre scorso, giorno in cui ad Altamura è andata in scena la 3^ edizione del “Race Walking Gala”, penultima prova del Trofeo Puglia di Marcia, organizzata dalla vostra società in collaborazione con il movimento cittadino “Lama di Cervo-Trentacapilli”. Che esperienza è stata?
“Sicuramente positiva. Siamo riusciti a portare nella nostra città molti più atleti rispetto alle edizioni precedenti, nonostante il periodo non fosse dei migliori perché tutte le società erano impegnate nel preparare la nuova stagione. Inoltre, siamo riusciti a portare qui alcune squadre che nella prova precedente, andata in scena a Palo del colle, non c’erano, a dimostrazione che, quando organizziamo qualcosa ad Altamura, tutti ci tengono ad esserci. Purtroppo, sono mancati alcuni big come Antonella Palmisano e Vito Di Bari che, nonostante avessero garantito personalmente la loro presenza, hanno dovuto declinare l’invito per motivi tecnici. A rendere la gara comunque interessante a livello tecnico ci hanno pensato altri atleti di caratura nazionale, come Vito Minei, Sara Loparco, Maria Luisa Porcella dell’Audacia Recod di Roma”.
Una parola per la location di questa manifestazione. Come mai avete scelto il nuovo quartiere “Lama di Cervo-Trentacapilli?”
“La nostra scelta è ricaduta su quel percorso a seguito dell’invito di un genitore di un nostro atleta che è presidente del comitato di quartiere. Dato che, da poco, è stato approvato il PIRP che prevedere la costruzione di un pista di atletica proprio in questo quartiere, abbiamo colto al volo l’occasione per sensibilizzare i cittadini e per far capire loro che una struttura del genere è utile non solo agli atleti ma a tutta la comunità”.
Altro aspetto importante, la partecipazione dei bambini delle scuole elementari.
“Certo. Grazie alla collaborazione di tre circoli didattici, San Giovanni Bosco, San Francesco D’Assisi e IV Novembre, una marea di bambini, impazienti di partecipare alle gare a loro dedicate, ha invaso le strade del quartiere, in un tripudio di colori e di gioia. Con loro, poi, siamo cercando di portare avanti il progetto “l’Atletica va a scuola” con il quale vogliamo portare l’atletica nelle scuole. A livello generale, dal punto di visto organizzativo dobbiamo migliorare se vogliamo che questo diventi un appuntamento fisso”.
Qualche settimana prima del “Race Walking Gala” avete festeggiato il primo anno di attività. Che anno è stato?
“Anche se come società siamo di recente costituzione, in nostro gruppo, tecnici, atleti e collaboratori, veniva da un ciclo di lavoro che, sotto altri colori, aveva iniziato il suo percorso già da tre anni. La Futuratletica, società che si occupa solo del settore giovanile, non ha fatto altro che proseguire quel lavoro, confermato gli ottimi risultati ottenuti nelle stagioni precedenti. Abbiamo vinto nel cross con i cadetti regionali, su pista a livello provinciale, siamo arrivati secondi nel campionato regionale, abbiamo vinto nella marcia, specialità che ci vede da poco protagonisti, nel “Corristrada” abbiamo vinto praticamente tutto e, per concludere, grazie ad enormi sacrifici, utilizzando gli spazi concessi dal Liceo Scientifico “Federico II di Svevia”, abbiamo realizzato un centro sportivo che ci permetterà di essere competitivi in tutte le specialità”.
Quali obiettivi vi siete posti per il futuro?
“Grazie ai titoli vinti a livello giovanile nel 2012, siamo diventati una delle società di punta e, per dare dei traguardi ai ragazzi che si avvicinano all’atletica, abbiamo deciso di mettere su anche la squadra degli assoluti. Abbiamo fatto qualche calcolo, poi è chiaro che nello spor le variabili sono tante, ma crediamo che in ambito regionale possiamo arrivare al livello di corazzate come Acquaviva, Expriva, Locorotondo che vincono anche a livello nazionale. Nell’immediato siamo un passo indietro ma nel futuro siamo l’unica società che ha un settore giovanile e che potrà, naturalmente, attirare talenti da fuori. Già lo stiamo facendo, con atleti provenienti da Santeramo, Gravina e Castellaneta anche se è chiaro che servirebbero più tecnici. Comunque, stiamo allargano i nostri orizzonti verso atleti di élite a livello regionale, cercando di non rafforzando gli avversari”.
Quali sono le difficoltà che avete incontrato?
“L’atletica leggera è sempre stata vista come un’attività sportiva individuale. Questo va bene perché le vittorie individuali valgono molto. Però c’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione: per poter affrontare un campionato di società bisogna coprire 14 specialità diverse che vanno dal salto con l’asta, al salto in alto, ostacoli, marcia, mezzofondo, velocità, staffette, ecc. Per poter affrontare tutte queste gare abbiamo bisogno di almeno 18-19 risultati e quindi di 10/12 atleti. Per poter coprire tutte queste specialità ci si rivolge a delle scuole specialistiche, come Foggia per l’asta, Mottola per la marcia, il tarantino e il leccese per il salto. Per ottenere le prestazioni degli atleti migliori, bisogna sborsare fior di quattrini e il prezzo sale man mano che migliorano i risultati. Ad oggi, avendo già 10 atleti, più altri due che sono rientrati da prestiti, siamo già in grado di poter affrontare una stagione, ma senza essere competitivi nell’immediato. Dal secondo anno lo potremmo essere e, nel momento in cui gli atleti si renderanno conto che siamo una delle squadre più competitive a livello regionale, potremmo riuscire a attirare la loro attenzione”.
Nonostante queste difficoltà, vi siete cimentati in quest’impresa. Come mai?
“Abbiamo capito che potevamo costituire una squadra assoluta agli scorsi campionati italiani cadetti. Durante quella competizione, dove abbiamo portato quattro nostri ragazzi, siamo riusciti ad attirare l’attenzione degli altri atleti, allenati, spesso, individualmente senza avere alle spalle un progetto di squadra. Noi, invece, abbiamo una squadra e questo ci ha dato la forza di mettere in piedi il progetto, tra l’altro a costo zero, con i compensi, non necessariamente di natura economica, legati alle prestazioni. Il nostro obiettivo iniziale era quello di unirci con la Giovani Atleti Bari che poteva essere un contenitore delle varie piccole società. Questo contenitore, però, non ha funzionato come doveva e così ci siamo messi in proprio. Magari in futuro, qualora gli atleti di punta come Marvulli, Adriani, Ninivaggi, pur dopo il passaggio in grandi società, non abbiamo la possibilità di avare quei risultati che noi tutti gli auguriamo, potrebbero tornare da noi e fare i capitani di una squadra che è già numerosa. Abbiamo 70 atleti che si allenano con l’obiettivo di diventare forti, poi, sappiamo benissimo che non tutto lo diventeranno. Punteremo, per la prossima stagiona, nella categoria allievi regionali, ad alcune campionati particolari, con l’ambizione di arrivare, negli anni futuri, anche in serie A. Sono convinto che a livello regionale siamo competitivi in tutte le discipline mentre a livello nazionale lo siamo nelle prove multiple e nei campionati indoor”.
Se la sente di tracciare un bilancio anche dell’atletica altamurana, in considerazione dei risultati degli altri atleti?
“Credo che, purtroppo, abbiamo perso alcuni potenziali talenti. Non so se ci sarà il tempo per riprendere atleti come Michele Laurieri, Leonardo Di Leo. Questi sono ragazzi che, secondo me, in una società come la nostra potrebbero dare, dall’alto della loro esperienza, un notevole contributo. Per quanto riguarda i due big, Roberto Ninivaggi ha avuto un leggero calo rispetto alle aspettative che avevano tutti ma si sta mantenendo ai vertici e questa è una cosa molto positiva. In via ufficiosa, posso anticiparvi che, insieme a Marvulli, passera all’Enterprise di Benevento, società d’élite del Sud Italia che fa da serbatoio per i Gruppi Militari, approdo quasi naturale per tutti gli atleti di una certa caratura. Per quanto riguarda Angelo Marvulli, credo che possa essere una risorsa per la nostra atletica. Ritengo, però, ed è un’opinione personale, che la vittoria conseguita ai campionati allievi, comunque importante se si considera che veniva da un anno di infortuni, in termini assoluti non è il massimo perché ottenuta con misure inferiori rispetto agli anni precedenti. Comunque, Angelo è un atleta forte, anche se, secondo me, per puntare a certi traguardi, deve arrivare agli 8 metri. Ora come ora siamo un po’ distanti, ma dobbiamo dargli il tempo di formarsi completamente a livello tecnico anche perché è arrivato tardi all’’atletica”.
Un’ultima domanda. Cosa ne pensa della carenza, cronica, nella nostra città di strutture sportive?
“Per quanto riguarda l’atletica in particolare, nonostante le tante difficoltà logistiche, i risultati sono arrivati, ma il fatto di non avere una pista dove allenarsi non deve essere necessariamente un abili. Io dico sempre che bisogna avere una pista perché essa può essere un veicolo di aggregazione. L’atletica adesso ha diritto a chiedere una pista, piuttosto che una struttura polifunzionale che potrebbe attirare anche atleti di altre discipline. Vedo, però, la mancanza di volontà da parte della nostra classe politica e questo è un problema serio. Magari in futuro potrebbe arrivare il figlio di qualche politico importante a praticare l’atletica e quindi potremmo avere la pista di atletica, ma questa non può essere la soluzione migliore. Ad Altamura puntiamo sempre al calcio, anche se di livello bassissimo, mentre gli altri sporti non hanno il giusto risalto anche a livello politico”.
Vuole lanciare un messaggio ai ragazzi. Perché dovrebbero preferire l’atletica ad un altro sport?
“Posso soltanto dire due cose. L’atletica leggera è un sport per tutti perché ha tante specialità: chi non sa correre, può saltare, può lanciare, può marciare. L’altro aspetto positivo è che non si è mai in panchina, si scende in pista o in strada con la possibilità di giocartela sempre. Ad Altamura l’atletica sta diventando una realtà grazie ad un lavoro che ormai dura da un po’ di anni e che, adesso, ci permette di raccoglierne i frutti. Aumentano gli atleti praticanti, se ne parla a scuola, tra la gente e aumenta l’attenzione dei media. Ci tengo comunque a sottolineare che la Futuratletica non è una palestra, ma una scuola di atletica. Chi decide venire con noi, viene per gareggiare e per portare la maglia della nostra squadra in giro per la Puglia e, in alcuni casi, anche in giro per l’Italia. Ci auguriamo di fare questo anche nell’immediato futuro e gli interpreti per farlo ci sono”.
Termina qui la nostra intervista. Approfittiamo dell’occasione per farle a lei e a tutta la sua società i migliori auguri per l’anno che è appena iniziato.
“Ricambio gli auguri e vi ringrazio per il prezioso contributo che date allo sport altamurano”.
Insomma, come avete avuto modo di leggere, il futuro dell’atletica altamurana potrebbe essere molto radioso. Adesso tocca ai nostri giovani atleti mettersi alla prova, già a partire da sabato con la 1^ prova del tour “Fidalbari Multistars 2013”, manifestazione di prove multiple che, sulla pista del Cus Bari, vedrà la partecipazione delle categorie giovanili.

Domenico Olivieri

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