Fortis Murgia, tutto in una partita

Antonio Valente, tecnico della Fortis MurgiaAlla squadra altamurana serve una vittoria per l’accesso ai play-off

Smaltita la sbornia per i festeggiamenti della 2^ edizione della festa medievale “Federicus”, per la Fortis Murgia è arrivata anche la domenica più importante a livello sportivo. Al “D’Angelo” di Altamura, infatti, la formazione altamurana ospita, per l’ultima giornata della stagione regolare del girone B del campionato di 1^ categoria pugliese, la Nuova Molfetta. Nonostante il pronostico sia tutto a favore dei murgiani, non sarà una passeggiata perché anche la formazione molfettese è in corsa per un obiettivo: evitare i play-out.
Il tecnico della formazione altamurana, Antonio Valente, per questa delicatissima sfida, potrà contare su una rosa al completo, con l’eccezione del centrale difensivo Luca Genco, la cui stagione, a causa di un infortunio, è già terminata. I nostri microfoni, alla vigilia di questa delicatissima partita, hanno raggiunto proprio il tecnico murgiano che, gentilmente, ha accolto il nostro invito.
Mister Valente, innanzi tutto la ringrazio per la sua disponibilità. Prima di entrare nel merito tecnico, le vorrei rivolgere qualche domanda inerente “Federicus”, manifestazione che ha visto lei e la sua squadra coinvolti in prima persona. Che esperienza è stata?
“Un’esperienza molto positiva. Coniugare cultura e sport è, da sempre, stato una mia aspirazione e, finalmente, entrando a far parte del progetto Fortis, è diventata una realtà, poi, poterlo fare insieme ad una dirigenza che fa dell’etica e del rispetto verso gli altri il suo marchio di fabbrica per me è stato esaltante. Riuscire, infine, ed essere protagonista, insieme a tutta la squadra, in questa manifestazione è stata la classica ciliegina sulla torta. Sono orgoglioso di aver condiviso questa esperienza con tutta la squadra perché credo che siamo riusciti ad unire ancora di più il gruppo”.
Quindi il fatto che la sua strada si sia incrociata con quella della Fortis Murgia non è stato un caso. Probabilmente, i dirigenti, nel sceglierla, sono andati oltre le semplici conoscenze tecniche.
“Credo che la società abbia pensato a me anche per le mie qualità umane e di questo me ne compiaccio, ma il fatto di essersi incontranti probabilmente è stato una casualità. Comunque, ho trovato un gruppo di persone davvero disponibili che mi hanno fatto sentire parte del progetto sin da subito e con il quale è stato facile intendersi su come vivere lo sport. Ho scoperto, poi, che tutte le decisioni sono condivise, anche dalla squadra, coinvolta con la giusta partecipazione. Insomma, un nuovo modo, almeno per me, di fare sport ma che può contribuire al rilancio del calcio altamurano”.
Adesso le domande di carattere tecnico. Lei si è seduto sulla panchina della Fortis Murgia in corso d’opera, subentrando a metà stagione. Quali sono state le difficoltà che ha trovato iniziando questa nuova avventura?
“Durante la mia carriera da allenatore, mi sono trovato spesso in situazioni del genere, ma in questo caso non ero convinto di poter essere utile al progetto. Lo dico, non per falsa modestia, ma perché mi sono ritrovato in una situazione del tutto nuova per me. Dovevo allenare una squadra fatta da giocatori dilettanti nel vero senso della parola, gestire un solo allenamento giornaliero, tutte situazioni alle quali non ero abituato e che, in più di un frangente, mi hanno fatto dubitare sulla mia scelta. Poi con il passare del tempo, grazie al lavoro, all’umiltà e all’aiuto della squadra sono riuscito a superare le perplessità iniziali, instaurando con tutti un rapporto meraviglioso. A confortare il lavoro fatto si sono aggiunti i numeri perché, se prendiamo in considerazione il solo girone di ritorno, la Fortis Murgia, con una media di oltre due punti a partita, ha mantenuto un ritmo da primato. Questa è la dimostrazione che il lavoro e l’impegno pagano”.
Ecco, leggendo i risultati, dopo alcune difficoltà iniziali, la squadra ha ingranato e nella parte centrale del girone di ritorno è riuscita ad invertire una certa tendenza a subire goal. Inoltre, dato ancor più confortante, è riuscita a vincere quasi tutti gli scontri diretti, oltretutto in trasferta. A cosa è dovuto questo cambio di rotta?
“Nelle ultime partite, purtroppo, sono riaffiorati i problemi in difesa, ma in compenso siamo sempre riusciti a segnare più dei nostri avversari. Questo è stato possibile perché sono riuscito ad inculcare nella squadra una mentalità offensiva, una mentalità che ci ha consentito di portare sempre molti uomini nella fase d’attacco e che ci ha consentito di chiudere molte partite con grande personalità. In molti casi, poi, siamo riusciti a vincere e questo ha fatto fare alla squadra un salto di qualità anche a livello di mentalità al punto tale da riuscire a disputare partite quasi perfette, sia come intensità che come equilibrio tattico. Basti pensare che nella partita di domenica scorsa, a Giovinazzo, dopo mezz’ora eravamo in vantaggio di tre goal e solo un nostro calo di concentrazione ha permesso agli avversari di rientrare in partita”.
Veniamo all’attualità. La partita di domenica è come una finale per voi. Una vittoria vi consentirebbe di accedere ai play-off. Che partita si aspetta?
“Mi aspetto una partita intelligente, dove l’intensità e la grande voglia di raggiungere l’obiettivo devono essere il nostro credo domenica prossima. Incontriamo una squadra, la Molfetta Sportiva, che, come noi, ha ancora un obiettivo da raggiungere e che vuole vincere per evitare i play-out. Noi, però, ce la giocheremo con grande impegno, sapendo che, grazie alla vittoria di domenica scorsa, ci siamo guadagnati quest’ultima opportunità per raggiungere i play-off e credo che la squadra, dopo una rincorsa lunga tredici partite, non si farà sfuggire quest’occasione. Diversamente, avremo gettato alle ortiche quattro mesi di duro lavoro e di sacrifici”.
Vista l’importanza della partita, le va di fare un appello a tifosi e appassionati affinché accorrano numerosi a sostenere la squadra?
“Mi auguro che gli sportivi altamurani possano esserci vicini così come, del resto, lo sono stati durante il “Federicus”. Penso che il giusto coronamento per questa festa non possa essere altro che la nostra qualificazione ai play-off. Io ci tengo tantissimo, così come ci tengono i giocatori e i dirigenti e per questo chiedo il supporto di tutta la città di Altamura”.
Mister, un’ultima domanda. Se la sente di tracciare un bilancio sullo stato di salute del calcio altamurano che, dopo un passato glorioso, continua a vivacchiare nelle categorie inferiori?
“Non conosco i progetti delle altre società. Posso solo dire che La Fortis Murgia ha un grande progetto alle spalle ed è gestita da persone molto determinate a raggiungere gli obiettivi che si sono preposti. Questo non significa, necessariamente, raggiungere le categorie più prestigiose, ma valorizzare il patrimonio calcistico altamurano. Credo che la Fortis sia la realtà più vicina a poter realizzare qualcosa d’importante ad altamura, anche se ogni discorso futuro non può prescindere da un salto di categoria alla fine di questa stagione”.
Mister Valente, la ringrazio per la sua disponibilità.
“È stato un vero piacere. Mi permetta, però, di ringraziare, ancora una volta, la nostra dirigenza per avermi fatto vivere un’esperienza particolare come quella del “Federicus”. Domenica, durante la cerimonia di chiusura, non lo nascondo, ero emozionatissimo perché ho visto concretizzarsi tutti gli sforzi fatti da questo fantastico gruppo. Poi i canti e i balli di fine serata sono stati la degna conclusione di un evento che sarà ricordato a lungo”.
Adesso, comunque, la parola passa al campo: spetta ai giocatori replicare il grande successo del “Federicus”. L’appuntamento è per domenica 5 maggio alle ore 16,30 presso lo stadio “D’Angelo” di Altamura dovrà sarà di scena la partita tra Fortis Murgia e Molfetta Sportiva. Arbitrerà Motolese di Taranto.

Domenico Olivieri

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