Renato Lorusso: “Siamo figli di un dio minore”

Renato Lorusso: “Siamo figli di un dio minore”

Il dirigente della Futuratletica parla in prospettiva della campagna elettorale

Mancano meno di due mesi alle prossime elezioni per l’elezione del nuovo primo cittadino di Altamura e, come sempre, il mondo dello sport si interroga se la nuova amministrazione comunale saprà rispondere alle numerose richieste delle associazioni sportive. Una di queste è quella fatta già da più di un lustro dalla Furtuatletica, squadra di atletica giovanile con la quale ha mosso i primi passi anche Davide Lorusso, divenuto ormai un atleta di caratura nazione, è quella di una pista di atletica che possa consentire ai tanti giovani che si affacciano a questa disciplina di praticarla in strutture adeguate. Con un lungo post pubblicato sul proprio profilo Facebook, ha affrontato la questione Renato Lorusso, dirigente della Futuratletica e, forse, uno dei primi altamurani a praticare atletica a livello agonistico.
“Stiamo entrando nell’ennesima campagna elettorale amministrativa e giusto per non essere frainteso, colgo l’occasione per riportare uno scritto di qualche anno fa, che come era prevedibile, non sortì alcun effetto.
Se per ricoprire quattro corsie di cemento con materiale atto ad attutire i contraccolpi della corsa degli atleti, si è aspettato un contributo straordinario, quale è il PNRR, senza peraltro, non portato a termine, questo ci fa capire il livello d’attenzione che la politica ha nei confronti dello Sport. SIAMO FIGLI DI UN DIO MINORE. Ormai, anche con l’età che avanza, ho capito che per essere presi in considerazione devi avere santi in paradiso. E siccome non ne abbiamo, non siamo nessuno e nessuno s’interesserà a noi. Ad oggi non abbiamo avuto nessun figlio di papà che ha intrapreso l’attività in atletica leggera e nessun imprenditore che si è innamorato di questa disciplina sportiva, fatta di ben 21 specialità, che hanno l’handicap di essere svolte prevalentemente in una struttura chiamata pista. L’ottantina di ragazzi e ragazze che alleniamo, sono costretti ad allenarsi in spazi che qualcuno (nelle alte sfere) definisce palestra esterna, per la quale oltre a pagare un ticket, devono convivere con degrado e sporcizia, senza che nessuno muova un dito. Capisco lo scoramento di mio figlio, nel ringraziare i tanti politici che nelle varie campagne elettorali hanno promesso la costruzione di una struttura atta ad allenare degnamente atleti che comunque hanno portato alla ribalta il nome della nostra città, senza ricevere nulla in cambio, ma come ho scritto sopra: siamo figli di un dio minore”.
La palla, adesso, passa in mano alla politica anche se nutro molti dubbi che la stessa sarà in gradi di dare risposte a richieste come quelle poste da Renato Lorusso.

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