Mister Dibenedetto: “Il momento più bello, il giorno della salvezza”

DibenedettoDopo la salvezza, passando per i play-out, mister Dibenedetto ci racconta la travagliata stagione della Puglia Sport

Terminato un campionato tribolato con l’esito finale della salvezza ottenuta dopo la difficile e sentita gara di play-out contro il Ginosa, è giunto il momento di ripercorrere quanto accaduto durante tutta la stagione e valutare alcuni aspetti che hanno riguardato la Puglia Sport Altamura.
A fare il punto di tutto è uno degli artefici di questa salvezza, l’allenatore Leonardo Dibenedetto che, con la sua grinta e la sua forza di volontà, ha preso per mano la sua squadra e l’ha accompagnata verso un finale gioioso, passando per momenti esaltanti e alcuni quasi drammatici. Ma alla fine è il risultato finale che conta e quello ottenuto dalla formazione altamurana ha proprio il sapore di una vittoria di campionato, visto come si erano messe le cose nell’ultimo periodo in casa Puglia Sport. Insieme con lui cercheremo di ripercorrere i momenti belli e quelli brutti, i fattori di crescita della propria squadra fino ad arrivare alla fatidica considerazione finale relativa alla prossima stagione.<br />Partiamo dal personale, si presenti ai nostri lettori.
“Mi chiamo Leonardo Dibenedetto, sono nato il 5 luglio 1976 a Bari e ho sempre vissuto ad Altamura. Ho iniziato ad allenare cinque anni fa e non ho mai lasciato la panchina della Puglia Sport Altamura con la quale ho vinto un campionato di terza categoria, ho partecipato ai play off in seconda e quest’anno ci siamo salvati in prima passando per i play out”.
Lei è figlio d’arte. Quanto il suo credo calcistico si avvicina a quello di suo padre, il “seminatore d’oro”, Franco Dibenedetto?
“Più che di credo calcistico, parlerei di insegnamenti di vita. Tutto quello che ho imparato da lui lo metto in pratica nella vita di tutti i giorni, nel lavoro, nelle questioni personali e anche nel calcio. Comunque anche lui, non ha mai avuto un vero e proprio credo calcistico ma si è sempre adattato in base ai giocatori, ai programmi societari e alle situazioni in genere, e, questo è quello che cerco di fare anch’io”.
Passiamo alla stagione appena conclusa, quali erano i reali obiettivi di questa squadra a inizio stagione?
“L’unico vero obiettivo stagionale era una salvezza tranquilla”.
Si è partiti con il piede giusto ma, quando tutto lasciava presagire un piazzamento nelle zone alte della classifica, l’incantesimo si è rotto. Sa darci delle spiegazioni?
“Nessun incantesimo si è rotto. La squadra si è comportata molto bene nella prima parte della stagione, poi gli infortuni di Incampo, Stolfa e Caputo, qualche episodio sfortunato ci hanno fatto perdere la fiducia in noi stessi. Vorrei ricordare che al di là di qualche giocatore esperto, la rosa era composta di atleti molto giovani e in questi momenti difficili, l’inesperienza si paga a caro prezzo”.
Qual è stato il momento più bello della stagione e quale il più difficile?
“Il momento più bello è stato sicuramente al termine della gara di ritorno dei play-out, quando abbiamo raggiunto la tanto sospirata salvezza. I momenti difficili, purtroppo, ce ne sono stati tanti: ricordo la lunga serie di partite senza vittorie, bisognava trovare ogni volta le giuste motivazioni, la forza e la cattiveria agonistica, di certo non sono stati momenti facili anche perché gli infortuni e le squalifiche ci decimavano ogni domenica la squadra”.
C’è stato un momento nel quale avrebbe mollato tutto?
“In verità non ci ho mai pensato e questo solo grazie alla società che ha sempre creduto in quello che stavamo facendo, ma soprattutto grazie ai miei ragazzi che mi hanno sempre seguito e hanno sempre dato il massimo impegno per la causa della Puglia Sport. Forse se non avessi sentito fiducia intorno a me avrei pensato di mollare tutto, per fortuna questo non è mai accaduto”.
Seguendo la sua quadra costantemente tutto l’anno, abbiamo notato con dispiacere che raramente ha terminato le gare in undici uomini. Proprio non è riuscito a far capire ai suoi ragazzi che in 11 contro 11 si hanno più possibilità?
“Come dicevo prima, quando arrivano i momenti difficili durante una stagione, la miglior medicina è la vittoria; in questi momenti noi abbiamo avuto spesso belle reazioni con partite ben giocate, ricordo le partite casalinghe contro Bitritto e Castellaneta, qualche legno di troppo o qualche episodio sfortunato e la vittoria ci sfuggiva ogni volta. Queste partite fanno perdere sicurezza e fanno innervosire, soprattutto i più giovani ed ecco i tanti provvedimenti disciplinari. Questo, però, è accaduto solo nel periodo nero della stagione”.
La lacuna che, invece, la squadra non è riuscita a colmare?
“Lacune esclusivamente caratteriali, non saper reagire bene nei momenti difficili, non siamo stati bravi a tirarci fuori il prima possibile dai momenti di crisi e a compattarci. Dopo il girone d’andata avevano 14 punti in più del Paolo VI, che ha disputato i play-off, questo rende l’idea di quanto è stato lungo il nostro periodo buio e penso che credendo di più nei nostri mezzi potevamo uscirne prima e salvarci senza patemi d’animo”.
A parte il gruppo, se si deve fare un nome per identificare il vero spirito di questa squadra, quale sarebbe?
“Potrei fare tanti nomi, ma dico che tutti quelli che sono arrivati fino alla fine della stagione e che sono scesi in campo nella doppia sfida dei play-out rappresentano al meglio la Puglia Sport. Nelle ultime due gare sono scesi in campo con il solo obiettivo di salvare la squadra onorando questa storica maglia, loro identificano il vero spirito di questa società”.
Chi l’ha delusa maggiormente e chi invece l’ha sorpresa?
“Deluso da nessuno, tutti hanno dato quello che avevano, si vince in 11 e si perde in 11. Le sorprese di sicuro tra i più giovani che hanno sfruttato al meglio le possibilità che gli si sono presentate. Ricordo con piacere Calia, Cannito e Traetta che soprattutto nel finale hanno ben figurato impressionando tutti, non solo me”.
Facciamo un passo in avanti, progetti per il suo futuro?
“Per adesso è tutto fermo, vedremo i programmi futuri e ne parleremo insieme con la società. Per adesso sono impegnatissimo nel mio lavoro estivo: gestisco la “Master Sport”, una struttura con campi da calcio a 5, piscina, campo da beach volley, beach soccer e bocce, e, visto che le scuole sono chiuse da poco ho il mio bel da fare con il campo scuola aperto ai ragazzini di tutte le età”.
C’è qualche voce che parla di una possibile non iscrizione della Puglia Sport al prossimo campionato, quanto c’è di vero?
“A me non risulta, penso sia una bufala e, comunque, per avere notizie più attendibili, bisognerebbe rivolgere questa domanda al presidente della società”.
Visto che lei è interessato in prima persona, vorremmo sapere la sua opinione personale sulla brutta faccenda che potrebbe vedere l’imminente chiusura del Cagnazzi.
“La chiusura del campo sportivo Cagnazzi sarebbe un’assurdità. Sarebbe l’ennesimo abbandono di impianti sportivi da parte dell’amministrazione comunale. Altamura è un centro molto importante e penso che bisognerebbe ampliare gli impianti sportivi vista la continua crescita della popolazione, qui invece si parla di fare l’esatto contrario. Al di là delle gare domenicali delle serie minori, vorrei ricordare l’importanza del campo Cagnazzi, dove ogni giorno si allenano migliaia di ragazzini che fanno parte dei vivai altamurani. Tutti i giocatori altamurani hanno cominciato calpestando questo campo da gioco. Cancellare il principio del calcio ad Altamura significherebbe anche distruggere il futuro del calcio altamurano. Spero vivamente che questo non accada mai, il Cagnazzi rappresenta il calcio cittadino e non solo dovrebbe rimanere dov’è, ma va anche migliorato e dotato di una struttura degna del nome “spogliatoio”.”
Le lasciamo il solito spazio dedicato ai rituali ringraziamenti di fine stagione.
“Senza fare nomi in particolare, ringrazio prima di tutto i miei ragazzi per l’impegno profuso per tutto l’anno, tutta la società al completo e tutte quelle persone che ci hanno sempre seguito e ai quali sta a cuore la nostra squadra.”
Grazie per la collaborazione e in bocca al lupo per il futuro.
“Grazie a voi per il servizio che date alla nostra città”.
Anche la sesta settimana della nostra rubrica “Il punto” si chiude, noi vi diamo appuntamento tra sette giorni con una nuova analisi. Intanto vi anticipiamo che la prossima settimana ai nostri microfoni avremo il piacere di ospitare il giovane attaccante altamurano Francesco Caputo, reduce dalla sua seconda promozione in serie A in tre anni: vi aspettiamo numerosi.

Leonardo Loporcaro

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