Luca Pinto: “Anche sulla murgia siamo in grado di giocare a pallanuoto”

Luca Pinto: “Anche sulla murgia siamo in grado di giocare a pallanuoto”

pallanuotoLa conferma è arrivata durante l’ultima stagione, con la squadra Under 15 dell’Empire qualificata per i play-off

Iniziata la stagione nel silenzio assoluto, la pallanuoto altamurana targata Empire Sport, con il passare dei mesi, ha iniziato a far parlare di se. Il merito è di un gruppo di ragazzi che, con sacrificio e dedizione, dopo ore e ore passate in piscina, hanno iniziato a raccogliere dei risultati prestigiosi cogliendo alcune vittorie anche su squadre dall’importante tradizione. Grande merito va dato anche allo staff tecnico, in primis a coach Donadio, che con un lavoro paziente, ha costruito una squadra che, dopo aver chiuso brillantemente la stagione regolare in seconda posizione nel campionato di pallanuoto pugliese Under 15, ha fatto la sua bella figura anche nel girone di play-off che ha consegnato il titolo regionale al Valenzano.<br />Ma il merito maggiore va sicuramente al presidente della squadra altamurana, il signor Luca Pinto, il primo a credere nel progetto. Insieme a lui cercheremo di analizzare la stagione dell’Empire Altamura e di capire quali sono le difficoltà incontrate per far emergere uno sport come la pallanuoto che, solo in rare occasioni, è riuscito a conquistare l’attenzione dell’opinione pubblica.
Presidente, innanzitutto le facciamo i complimenti per il bel campionato disputato dalla sua squadra.
“Grazie”
Signor Pinto, come e quando è nata l’idea di iscrivere una squadra di pallanuoto al campionato regionale pugliese? Chi le ha dato una mano ad organizzarla?
“Quello concluso qualche settimana fa è stato il nostro terzo campionato. Ovviamente nei primi due anni siamo stati la cenerentola del campionato raccogliendo sconfitte un po’ ovunque. Poi la voglia, comunque di far emergere sulla murgia uno sport come la pallanuoto che non aveva lo stesso appeal del calcio ha prevalso e quest’anno ci siamo tolti delle belle soddisfazioni. Per quanto riguarda l’organizzazione della squadra devo dire soprattutto grazie ai genitori che mi hanno dato una grossa mana a gestire la squadra in quanto io, personalmente, dovevo anche gestire tutto il centro sportivo”.
Vogliamo tracciare un bilancio del campionato? Più le soddisfazioni o le amarezze?
“Sicuramente solo soddisfazioni perché abbiamo disputato un’ottima stagione regolare, riuscendo a qualificarci anche per il play-off. Purtroppo, poi, c’è venuta a mancare un po’ di esperienza perdendo anche la finale per il terzo posto durante la quale, almeno per i primi tre quarti, siamo risusciti a disputare partita pari con i nostri avversari del Bari Nuoto che vantano una tradizione migliore rispetto alla nostra. Inoltre, siamo molto orgogliosi per aver portato la pallanuoto sulla murgia e a questo proposito vorrei raccontarvi un aneddoto. Durante la prima giornata di campionato ci siamo recati in trasferta a Taranto per affrontare la Meridiana, società dalla tradizione trentennale. Siamo riusciti a tornare a casa con la vittoria tra lo stupore generale: i tarantini non credevano di aver perso e hanno imputato la nostra vittoria alla fortuna proprio perché non credevano che dei ragazzi venuti dalla murgia potessero battere la loro squadra. Ovviamente c’è stata anche la partita di ritorno che abbiamo vinto ancora, spazzando via ogni dubbi su quali potevano essere le nostre potenzialità”.
Mister Donadio, confermato anche per la prossima stagione, ha avuto un ruolo fondamentale nella vostra organizzazione. Come giudica il suo operato?
“Il lavoro di mister Donadio è stato eccezionale. Lo abbiamo scelto, oltre per la sua conoscenza della pallanuoto avendo avuto un passato da giocatore in serie C1, anche per le doti umane. Durante i mesi del campionato è riuscito a fare un ottimo lavoro, trasformando i ragazzi sotto l’aspetto tecnico ma anche a livello umano, facendoli crescere in personalità e riuscendo a inculcare in loro una mentalità vincente”.
Dopo una sola stagione a buoni livelli, forse è prematuro fare delle domande del genere. Noi gliela rivolgiamo comunque: c’è qualche giovane pallanuotista che potrebbe far strada?
“Ce ne sono un paio soprattutto, Salvatore Alari e il portiere Vincenzo Ninivaggi. Poi, ci sono altri giocatori che, se continueranno il loro percorso di crescita, riusciranno anche loro a spiccare il volo”.
In un mondo dominato dal calcio, come ha risposto il pubblico al richiamo di uno sport così poco pubblicizzato, ma allo stesso tempo appassionante? Pensa che la pallanuoto possa sfondare nella nostra città?
“Secondo me, e chiaramente sono il primo a crederci, la pallanuoto può sfondare anche ad Altamura. Dico questo senza presunzione perché durante le nostre partite abbiamo avuto fino a duecento spettatori sugli spalti, coinvolgendo un pubblico molto eterogeneo, dai bambini di qualche anno fino ai nonni. Siamo partiti con pochi spettatori, soprattutto genitori e parenti dei nostri atleti. Poi, con il passare del tempo, anche solo per curiosità, per aver letto delle nostre gesta su internet, sempre più persone hanno iniziato ad interessarsi al nostro sport e ad avvicinarsi alla nostra squadra. Certamente è presto per parlare di passione ma credo che siamo sulla strada giusta”.
Andiamo avanti: avete già iniziato a programmare il futuro?
“Sì, abbiamo già organizzato degli “open day”, durante i quali abbiamo selezionato dei ragazzi, attingendo sia tra coloro che già partecipavano ai nostri corsi di nuoto, sia tra coloro che non lo erano. Dalla prossima stagione abbiamo intenzione di partecipare a tre o quattro campionati, acquagoal per i bambini dai 6 a 10 anni e Under 13, sono già sicuri, mentre siamo indecisi se partecipare al campionato Under 15 o a quello Under 17 o, addirittura, a tutti e due. Purtroppo il nostro maggior problema è quello di non aver ancora molti tecnici a disposizione con il solo Donadio che quest’anno si è fatto in quattro. Fortunatamente, poi, durante la stagione si è avvicinato al nostro gruppo anche Paolo Natalicchio che ci ha dato una grossa mano. Se anche lui confermerà la sua presenza allora potremo partecipare a tutti i campionati”.
Presidente, lei gestisce un importante centro sportivo con annessa piscina, quindi dovrebbe essere abbastanza distante da certi discorsi. Noi, comunque, vorremmo sapere da un uomo di sport come lei cosa ne pensa della disastrosa situazione dell’impiantistica sportiva cittadina.
“Faccio una premessa: l’Empire Sport Center è nato soprattutto per avere un riscontro economico ma, allo stesso tempo, posso dirvi che la nostra famiglia ha sempre messo al primo posto la passione dello sport. Quindi vedere il campo “Cagnazzi” nelle condizioni in cui è, vedere anche il “D’Angelo” che non sta certo meglio e, da atleta amatoriale, vedere l’assenza di una pista di atletica o, piuttosto, non sistemare e mettere in sicurezza il percorso che va dal santuario del Buoncammino al Pulo, utilizzato dalla stragrande maggioranza dei podisti, mi lascia l’amaro in bocca. Però la colpa è anche la nostra, di noi altamurani e italiani in genere, perché davanti a tutte queste problematiche, nonostante siamo tutti indignati, non facciamo mai niente di concreto. Secondo me la ricetta giusta per risollevare le sorti dell’impianti sportivi altamurani sarebbe l’intervento diretto degli sportivi con una quota, anche simbolica, da parte di ognuno. Sono consapevole che non è una cosa facile ma secondo me potrebbe funzionare”.
Anche a lei lasciamo quest’ultimo spazio per fare dei ringraziamenti.
“I miei ringraziamenti vanno soprattutto agli atleti e ai tecnici perché, se oggi ad Altamura si parla anche di pallanuoto, il merito è il loro. Poi voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno seguito e che, spero, continueranno a farlo anche nel futuro. Infine, un ringraziamento anche a voi per lo spazio che ci avete dedicato durante la stagione”.
Grazie per la sua disponibilità.
“Non c’è di che”.
Terminata l’intervista, il presidente dell’Empire Altamura, Luca Pinto è sceso in acqua per affrontare, insieme a mister Donadio e a tutti gli atri tecnici, i ragazzi terribili della squadra Under 15 per un’amichevole tutta in famiglia. Per la cronaca la vittoria è andata ai primi che hanno fatto prevalere la loro superiore prestanza fisica, mentre i secondi hanno messo in mostra alcune giocate dall’alto spessore tecnico.

Domenico Olivieri

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