Claudio Lorusso: “Siamo contenti, ma anche un po’ delusi”

Claudio Lorusso: “Siamo contenti, ma anche un po’ delusi”

Il tecnico altamurano parla dell’esperienza di suo figlio, Davide, ai campionati italiani di prove multiple

Si sono conclusi da poche ore i Campionati Italiani Indoor di prove multiple dedicati alle categorie Allievi, Juniores e Promesse. Come avete letto su queste pagine, era in gara anche l’atleta altamurano Davide Lorusso, in forza al Gruppo Sportivo Avis Barletta, che è allenato da suo padre Claudio Lorusso, tecnico federale con ormai tanti anni di esperienza alle spalle. Lo abbiamo raggiunto in quel di Padova e, con molta disponibilità, ha risposto alle nostre domande.
Buonasera Claudio, un bilancio su questa esperienza
“Parlo per me ma anche per Davide. Siamo contenti perché comunque era il nostro primo eptathlon stagionale e abbiamo avuto l’opportunità di fa vedere chi è Davide e quella che sarà la sua strada per il futuro. Allo stesso tempo, siamo delusi perché la squalifica è arrivata non per un problema tecnico vero è proprio, ma perché Davide ha dovuto correre in ottava corsia, così come era successo ieri nella prova dei 60 piani. Penso che questo sia successo perché partivamo senza credito. Il fato ha voluto che per due volte fossimo pescati noi e per un atleta di un metro e novanta non è facile correre in quella corsia”.
Tu sei un tecnico con molta esperienza e quindi chi meglio di te può spiegarci cosa è successo
“Per quanto riguarda la gara dei 60 ostacoli, Davide è stato squalificato per aver passato esternamente con la gamba di richiamo. Secondo me i giudici sono stati un po’ troppo pignoli e, tra l’altro, avrebbero dovuto squalificare anche l’atleta accanto a Davide che, per diverse volte, si è mosso tanto prima della partenza ed era stato ammonito la prima volta. Ho cercato di spiegare ai giudici, che correre in ottava corsia per chi stacca di sinistro, porta a quel tipo di problema e che un atleta in testa dopo la prima giornata, poteva essere piazzato in una corsia migliore. Ma, ovviamente sono commenti di chi sta cercando di portare l’acqua al proprio mulino. In Veneto non ci hanno voluto molto bene. Anche nella gara di asta hanno più volte richiamato Davide a saltare entro i 60 secondi, pur essendo l’unico in gara. Comunque Davide non ha corso al meglio perché, senza la squalifica, avrebbe chiuso in 8’80, mentre in passato è stato capace di correre in 8’40 e 8’50, quindi a livello dei primi. Senza squalifica sarebbe arrivato quanto, un risultato che potevamo aspettarci, essendo il suo primo campionato italiano”.
Archiviata questa fatica, quali sono i piani futuri
“Davide è al primo anno di categoria, quindi gli altri lasceranno, noi invece noi rimaniamo e restiamo per dare battaglia. Adesso ci prepareremo per la stagione all’aperto e per il decathlon, anche se le discipline da preparare sono di più. Penso che le prestazioni di Davide, essendo le gare più lunghe, tipo i 100 metri e i 100 ostacoli, possano solo migliorare. Poi c’è l’asta, disciplina nella quale il ragazzo, con un buon allenamento e senza avere fretta, possa avvicinarsi tranquillamente ai quattro metri. Chiaramente l’asta è una di quelle specialità più complicate che ad Altamura difficile allenare e quindi sarei siamo costretti ad andare a Trani dove ci sono le strutture per allenarsi bene”.
Claudio, grazie per la tua disponibilità e in bocca al lupo a te a tuo figlio.
“Grazie a voi per averci concesso questo spazio”.

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