Altamura, strutture sportive: qual’è la situazione attuale?

Altamura, strutture sportive: qual’è la situazione attuale?

DangeloPrimaDopoSi sa, con la bella stagione e con i campionati fermi, per chi, come me, è appassionato di sport, è la noia a farla da padrone. Le notizie, che di solito mi rincorrono, visti i tanti impegni di lavoro e familiari, in questo periodo bisogna andarle a cercare e, per fortuna loro, mi ritrovo a parlare dei cosiddetti sport “minori”. Una cosa positiva però, per un giornalista dilettante come me, c’è: tanto tempo per riflettere e ripensare a delle questioni lasciate un po’ in disparte. E proprio facendo una di queste riflessioni, stimolata dal passaggio d’avanti alla cupola di Via Piccinni mi sono reso conto che, da quanto ho iniziato quest’ avventura chiamata “Altamurasport” in questo periodo torno sempre ad affrontare lo stesso argomento: la situazione delle strutture sportive.
Diciamoci la verità, in questi anni nulla è cambiato con le due amministrazioni comunali che si sono succedute alle prese con altre questioni: Stacca impegnato a tenere a bada la propria maggioranza, Forte impegnato a fare promesse che poi non mantiene.
Andando ad analizzare più nel dettaglio la situazione delle strutture sportive, la nostra città, candidata ad essere la capitale italiana della cultura nel 2018, è messa veramente male. L’impianto più importante, lo stadio “D’Angelo“, nonostante i tanti lavori ai quali è stato sottoposto, non è a norma per ospitare gare del campionato di serie D e, oltretutto, il manto erboso versa in uno stato pietoso. Per fortuna di Forte, che sul finire della scorsa stagione calcistica ha vestito i panni dell’ultras, la domanda di ripescaggio presentata dal Team Altamura, almeno per il momento è stata respinta, quindi i lavori di messa a norma non dovrebbero essere necessari. E come la mettiamo se la squadra altamurana dovesse vincere il campionato di Eccellenza? Il nostro sindaco se la caverebbe con le solite promesse? Penso proprio di no e i tifosi sono sul piede di guerra.
Rimanendo in ambito calcistico, vogliamo parlare del “Cagnazzi“? Risolti i problemi degli spogliatoi, resta quello del terreno di gioco. Quello che un tempo era un vanto di tutta la città, uno dei migliori campi in terra battura dell’intera regione, è diventato la vergona. Se vi fare un giro sui social network, troverete, soprattutto sulla pagina degli Ultrattivi alcune foto riguardanti ciò che è stato ritrovato sul terreno di gioco: pietre, erbacce e, soprattutto, chiodi che, fortunatamente, non hanno provocato danni ai giocatori. E a questo punto mi chiedo: che fine hanno fatto le promesse dell’amministrazione comunale di dotare la storica arena altamurana di un terreno di gioco in erba sintetica? Nel dimenticatoio, come tante altre. Un’altra domanda mi perseguita da tanto tempo: a che serve quella specie di campo da basket che ha preso il posto delle tribune se poi non può essere utilizzato? Insomma tra promesse non mantenute e soldi spesi inutilmente, la nostra città, per l’ennesima volta non ci fa una bella figura.
Archiviato il tema calcistico, qualche parola bisogna spenderla per i palazzetti. Ad Altamura ce ne sono tre, quello di Via Manzoni e i due di Via Piccinni. Ne funzionano due. Il palazzetto di Via Manzoni, dopo i lavori di copertura degli anni scorsi, è tornato a funzionare a pieno regime, anche se, mi dicono i ben informati anche perché ci manco da tanto tempo, gli spogliatoi lasciano molto a desiderare. E qui nasce un’altra domanda spontanea: perché non sono stati sistemati mentre veniva rifatta la copertura? Insomma, tante cose fatte a metà. L’altro palazzetto a funzionare, o sarebbe meglio dire, ad essere disponibile, è quello di Via Piccinni, l’ultimo costruito in ordine di tempo. Quella struttura, forse, è la più utilizzata dalle società sportive altamurane: tra calcio a cinque, pallamano, basket e altri sporti, se ne contano almeno una decina, forse un po’ troppe per una struttura che è stata concepita male e non è in grado di accoglie così tanti atleti. Fatevi un giro negli spogliatoi, per farvi un’idea: fino all’anno scorso non c’erano le porte degli spogliatoi che, tra l’altro, erano maleodoranti, c’è un impianto audio, per il quale, a suo tempo, sono stati spesi parecchi soldi, ma che non funziona, e il parquet, ormai logoro, avrebbe bisogno di un make-up. Poi, c’è la cupola adiacente allo stesso palazzetto. La stessa è stata oggetto di lavori di rifacimento della copertura, lavori ormai terminati da un paio di anni, ma non è stata mai riaperta. Il motivo è presto detto: all’interno non è agibile. E allora in mio chiedo: perché mai spendere soldi per la copertura quando era chiaro a tutti che bisogna intervenire anche all’interno? Se non c’erano i soldi per metterla completamente a nuovo, non era meglio dirottare quei quattrini per altre esigenze? Mi viene il sospetto che l’appalto è stato fatto solo per accontentare qualcuno. E l’amministrazione attuale, a tal proposito, come si è espressa? In realtà non si è mai pronunciata e la struttura, nel frattempo, resta abbandonata a sé stessa.
Poi, c’è la questione della pista di atletica. Nonostante le tante sollecitazioni ricevute soprattutto dall’Atletica Altamura, locale squadra che si cimenta anche su palcoscenici nazionali, anche in questo caso l’amministrazione comunale ha fatto orecchie di mercante. Addirittura la stessa squadra di atletica si era fatta promotrice di un progetto, approvato dalla giunta comunale, per trasformare il campetto comunale situato in via Lago Passarello in una pista per gli allenamenti. I fondi per la realizzazione della struttura erano da attingere da quelli messi a disposizione, se non sbaglio, dal Coni per le strutture di periferia, ma a quanto pare non se ne farà niente, perché da febbraio, data in cui è stato presentato il progetto, non se ne sa più niente.
Ed infine, un altro paio di questioni irrisolte. In un mio precedente articolo, datato più di due anni fa, già avevo parlato del campetto sportivo di Via Manzoni, angolo di Via Treviso. Nel 2011, addirittura, il Comune aveva deciso di chiedere l’accesso ai finanziamenti, inseriti nel Piano Operativo Nazionale, “Sicurezza per lo sviluppo” per trasformarlo in campo da calcio a 5 “outdoor”. Come vedete sono passati cinque anni senza che di quel progetto si sapesse niente. Probabilmente, l’amministrazione comunale di allora, lo aveva fatto per dare il solito contentino ai tanti che chiedevano di dotare la nostra città di altre strutture sportive, senza che ci fosse la reale volontà di fare niente di concreto. Sempre nello stesso articolo avevo parlato della vecchia piscina comunale di Viale Padre Pio. Da allora nulla è cambiato, con la struttura che è ormai ridotta ad un rudere. La domanda è sempre la stessa: dato che lo spazio è di proprietà comunale non sarebbe meglio demolirla e fare un parcheggio per i frequentatori del palazzetto di Via Piccinni? Ma questa è un’altra domanda che resterà senza risposta.

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